Porto a casa di M. questa scatola di ScacciaPensieri. È distratto, ha problemi sul lavoro. Intanto, comincia a spacchettare il cioccolato. Sono le 21.12.
Parla e assaggia la prima scaglia.
Sente
le prime spezie. Gli cambia lo sguardo.
Continua a parlarmi e a pescarne un pezzo.
E un altro. E il prossimo.
Sono le 21.15.
Alle 21.1 è abitato da un infinito sorriso,
mi dice quanto è buono il pepe rosa col fondente,
chiede da dove viene la nocciola, da dove questi pistacchi.
È più calmo, ora. Ha occhi belli, dita sempre più curiose.
"Come si chiamano?". "Scacciapensieri". Ride.
E ragionando insieme, complice
un sorriso,
i problemi sul lavoro
non sembrano più poi così amari.
Tutto merito del cioccolato speziato.